É ARTE O NON É ARTE?

É ARTE O NON É ARTE?
Articolo a cura di Romano Senczuk art consultant.
In un mondo sempre più mutevole e profondamente
dominato dai social, anche l’arte non viene risparmiata dalle dinamiche, spesso fuorvianti e mistificatrici, che in questo momento storico (ri)definiscono ogni manifestazione umana.
Proviamo quindi ad analizzare il concetto:
É ARTE O NON É ARTE?
Il rischio più grande è quello di confondere innanzitutto l’arte con l’artigianato e l’artista con l’artigiano. Sia chiaro, esistono pessimi artisti come ottimi artigiani, ma è il campo di ricerca e speculazione che fa da discriminante, rendendo “arte” un oggetto o un’attività che non rimane solo un’esecuzione tecnica (seppur elaborata), bensì arricchendola di un quid semantico.
Soprattutto nelle arti figurative può sembrare più semplice capire quando ci troviamo di fronte ad un’opera d’arte e ad un artista, ma il rischio di fare confusione è piuttosto alto.
Sicuramente una definizione universalmente condivisa e definitivamente chiarificatrice non esiste; è opportuno però rintracciare quantomeno gli aspetti principali che ci aiutano a fare le debite distinzioni.
ESPRESSIONE
 
Il vero senso dell’arte
Elemento fondamentale dell’arte degna di questo nome, essa è alla base di una produzione artistica. Benché chi “esprime” non sia tenuto ad essere comprensibile a tutti né a palesare il suo linguaggio, la molla motivazionale che spinge un artista a produrre una qualsiasi opera è determinante. Da secoli ormai, forse da sempre, il “bello” e la mimesi della realtà non sono la conditio sine qua non dell’arte: una manifestazione artistica è tale quando esprime un concetto, un’emozione, una provocazione, uno stato d’animo, una denuncia, un momento storico etc…
TECNICA
Lo strumento dell’artista
Con questa accezione non si intende solamente il grado di qualità e capacità tecnica nell’esecuzione di un quadro, una scultura, un video, una performance, una melodia o un’istallazione, ma anche il processo preparatorio che porta ad esse, ovvero la scelta che porta l’artista ad eseguire le sue opere in un determinato modo. Il rischio però è quello di ritenere “artistica” una tecnica solamente per la sua sofisticazione od originalità:
“Non è sufficiente tirare un calamaio su una parete bianca per definirsi artisti” (Michelangelo Pistoletto).
Ad esempio le tecniche nell’ arte medievale, nell’arte moderna e nell’arte contemporanea hanno avuto rispettivamente importanza, caratteristiche e ruoli diversi, ma sono accomunate dalla funzione di “strumento” dell’artista che le utilizza (o talvolta addirittura le teorizza solamente, facendole eseguire da altri, come faceva spesso Sol LeWitt).
MERCATO
Il sistema dei fruitori dell’arte
Soprattutto a partire dallo scorso secolo il mercato e il collezionismo rivestono un ruolo importante nel mondo dell’arte. Non è degna del suo nome solo l’arte che sviluppa interesse nel mercato, ma l’apprezzamento della critica e dei collezionisti partecipano indubbiamente allo sviluppo e al valore di un progetto artistico. Non a caso da sempre l’arte è concepita come un bene rifugio, in quanto la sua immortalità e l’appagamento che suscita ai suoi fruitori la rendono, anche nei periodi critici, un sempre valido strumento di investimento economico e culturale.
Dottore in storia e critica dell’arte e curatore di eventi artistici e culturali.
Art consultant presso aA29 Project Room e Mirabilia Art Advice.

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