ART BONUS: I PLUS

Introduzione

ART BONUS: I PLUS

“Vorrei che arrivasse il momento in cui una impresa, soprattutto una grande impresa che esporta nel mondo, si vergogni se non destina una parte dei propri utili al patrimonio culturale del Paese. Mi aspetto che la cultura del ‘give back’, quella che caratterizza le società anglosassoni, diventi più sentita in Italia: chi interviene in cultura lo deve fare per vocazione morale. condividere con noi lo stesso target di clienti traendo maggior valore dalla sinergia che dall’individualismo competitivo“.

Lo ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, e con questo stimolo accogliamo anche noi la provocazione ad operare in tal senso. Come Art Advisor, la scelta identitaria unica possibile nel 2022 è l’economia collaborativa e partecipativa, anziché quella spintamente commeciale e competitiva. Occorre più che mai lavorare dalla parte della preservazione del bene culturale che è patrimonio di tutti noi, passando tramite il fare cultura e e consulenza. La vendita va annoverata fra gli strumenti di mezzo, piuttosto che un valore di fine. Auspichiamo un mercato d’arte in cui gli art advisor siano attenti al valore fine che va condiviso in parte con l’identità del patrimonio culturale stesso, e d’altro canto con i veri bisogni e necessità del mercato.

Allora, perchè un art advisro non dovrebbe parlare anche di art bonus? Se è vero da un lato che non ha un guadagno diretto, d’altra parte trasmette attenzione per la cultura di cui è portavoce e per il donatore mecenate, il quale veicola sostegno economico alla preservazione di tale bene.

E’ tempo che l’art advisor e anche il dealer, accolgano l’identità di operatore culturale accanto a quella di facilitatori di mercato.

 

Art Bonus

Dall’entrata in vigore dell’Art Bonus nel 2014, la misura fiscale in grado di incentivare e facilitare le donazioni dei privati, le erogazioni a favore della tutela del patrimonio culturale sfiorano quota 700 milioni di euro (694 milioni di euro) per 5.276 interventi, coinvolgendo oltre 28.000 mecenati per più di 2.275 enti beneficiari e 2.975 beni o istituzioni culturali oggetto di erogazione.
Gli interventi che possiamo sostenere con un’erogazione liberale a favore del bene culturale e quindi della comunità locale che lo ospita e internazionale che ne fruisce, sono di tre tipologie:

  • Tipologia A:Interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici
  • Tipologia B Musicisti: Sostegno a istituti e luoghi della cultura pubblici, fondazioni lirico sinfoniche, teatri di tradizione ed altri Enti dello Spettacolo (come previsto dalla norma)
  • Tipologia C Teatro:
    Realizzazione, restauro e potenziamento di strutture di enti e istituzioni pubbliche dello spettacolo
I vantaggi:

 

La legge di stabilità 2016 ha stabilizzato e reso permanente l’Art bonus, agevolazione fiscale al 65% per le erogazioni liberali a sostegno della cultura.

In relazione alla qualifica del soggetto che effettua le erogazioni liberali sono previsti limiti massimi differenziati di spettanza del credito d’imposta.

In particolare:

• per le persone fisiche ed enti che non svolgono attività commerciale (dipendenti, pensionati, professionisti), il credito d’imposta è riconosciuto nel limite del 15% del reddito imponibile;

• per i soggetti titolari di reddito d’impresa (società e ditte individuali) ed enti non commerciali che esercitano anche attività commerciale il credito d’imposta è invece riconosciuto nel limite del 5 per mille dei ricavi annui.

 

Esempio pratico:

Una società di capitali, quindi soggetta all’imposta IRES, che presenti ricavi d’impresa (non reddito) pari a 20 milioni di Euro; il credito d’imposta massimo che può detrarre è pari a 100.000 euro (il 5 per mille dei ricavi), quindi la società potrà sostenere erogazioni liberali agevolabili fino ad una spesa di Euro 153.846 (100.000/65%); il bonus fiscale, pari ad Euro 100.000, sarà da scontare in tre rate annue, ovvero da utilizzare in compensazione a partire dal 1° giorno del periodo di imposta successivo a quello di effettuazione delle erogazioni liberali.

 

Una Persona fisica, quindi soggetta ad imposta IRPEF, che presenti un reddito imponibile pari a 100.000 Euro; il credito d’imposta massimo maturato sarebbe pari a 100.000*15%=15.000 Euro e quindi le erogazioni liberali agevolabili sarebbero al massimo pari a 15.000/65%=23.077 Euro.

Il bonus fiscale, pari ad Euro 15.000, sarà da scontare in tre rate annue (5.000) direttamente dall’Irpef a partire dalla dichiarazione dell’anno di riferimento di effettuazione delle erogazioni liberali

L’esborso finanziario netto nell’arco dei tre anni di utilizzo del credito d’imposta sarebbe pari a 23.077-15.000=8.077 Euro, ossia circa il 35% delle erogazioni effettuate.

*Per meglio approfondire si clicchi su https://artbonus.gov.it/ la fonte da cui si traggono i dati a titolo solo esemplificatifo, in quanto sarà il consulente fiscale a verificare dati e inerenze.

 

Conclusioni:

Un art advisor che ama l’arte e la cultura, vorrà, oltre vivere e guadagnare di consulenze e vendite, portare il mecenate verso una sensibilizzazione in termini di Responsabilità Sociale di Impresa, avendo cura di portarlo a restituire alla società quanto di abbondanza ricevuto dalla comunità stessa, sia essa locale, nazionale o più vasta.

 

Articolo a cura di:

 

Deborah Mendolicchio

Dal 2005 lavora esclusivamente

nel mercato dell’arte come lavoratore

autonomo, spesso in collaborazione

con aziende ed altri professionisti:

consulenza

formazione

coaching

compravendite

Come figura inerente il master  ARP

fa parte dell’organico Docenti,

operando in campo di formazione

business, è formatore del modulo

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