Art Advisor – Consulente in arte: 3 consigli verso il successo

Art Advisor – Consulente in arte: 3 consigli verso il successo

Di seguito illustrerò tre caratteristiche da migliorare utili al consulente in arte.

Poiché si parla di una figura sempre più essenziale in ambito economico-artistico e da cui ne consegue una fondamentale professionalità, è importante ricordarsi che l’aspetto puramente psicologico-emotivo del potenziale cliente, o già cliente, non deve mai essere del tutto accantonato.

 

La figura dell’Art Advisor, Consulente in arte, è spesso confusa con quella del Mercante, una figura particolarmente orientata alla vendita.

Creare relazione con il cliente, cosa in cui l’Advisor (consigliere) è primariamente dedito mettendo in secondo piano la transazione a favore della relazione, risulta dispendioso in termini di tempo ed efficacia strategica puramente transazionale dal punto di vista del venditore tradizionale ed in particolare legato alla vendita diretta.

 

Immaginiamo insieme un futuro in cui mercante e consulente collaborano in sinergia per convalidare strategie di business efficaci e relazionali insieme.

 

Ecco 3 punti da migliorare e consolidare:

 

1 – Distanza formale

 

Da questo termine inizio la rassegna degli aspetti migliorabili nella figura dell’Art Advisor.

 

Durante un primo incontro con un prospect (target desiderato), il consulente potrebbe apparire freddo, distaccato e talvolta distante rischiando di mettere a disagio il proprio interlocutore.

Se pensiamo al fatto che dietro l’etichetta “cliente” c’è una persona e i suoi bisogni, è propedeutico all’affare stesso mettere a proprio agio il nostro interlocutore e in secondo piano il business.

 

Questa parentesi essenziale, lo farà sentire “accolto” e di conseguenza propenso a rapporti e trattative di negoziazione ragionevoli; ricordarsi, quindi, di porre l’accento sulla fase dell’approccio, poiché essenziale punto di partenza nonchè varco.

 

2 – Poco relazionale

 

Per “poco relazionale”, intendo un Art Advisor che considera il rapporto lavorativo in maniera più unilaterale che bilaterale, in quanto poco focalizzato sui bisogni del proprio cliente. Durante il rapporto professionale, è indispensabile essere una persona empatica e interiorizzare le esigenze del prospect.

 

In quanto consiglieri, advisor, occorre immedesimarsi nella prospettiva del cliente, così da comprendere appieno le sue necessità e trovare soluzioni adatte alle richieste.

Diversamente, si potrebbero creare rapporti facilmente “irritabili”, poco consolidati a livello fiduciario, con il rischio di cadere in consulenze e trattative non del tutto soddisfacenti per entrambe le parti.

 

3 – Mordi e fuggi

 

Talvolta accade che un Art Advisor scelga o accetti consulenze unicamente per l’aspetto remunerativo, mettendo quindi in primo piano il business. Oltre l’approccio e l’empatia, terzo punto fondamentale è la fidelizzazione del cliente, da cui ne consegue una maggiore professionalità e continuità nel tempo della relazione sul campo.

 

Le cosiddette consulenze “mordi e fuggi” sono quindi da superare non portando a rapporti lavorativi duraturi, bensì frettolosi e poco professionali.

 

Una maggiore presenza e presa di responsabilità effettiva dell’Art Advisor porterà il cliente a fidelizzarsi nel tempo e chiedere consulenze anche in futuro favorendo il passaparola verso terzi.

 

Ciò si ricollega alle parole iniziali “consigliere e consulente”; consigliere poiché si tratta di un professionista che, grazie all’esperienza, indirizza una persona poco esperta nel complesso mondo del mercato artistico. Infine, è fondamentale ricordarsi come trasparenza e professionalità siano caratteristiche inscindibili dalla figura dell’Art Advisor.

Art Advisor – Consulente in arte: 3 consigli verso il successo è un articolo a cura di Federica Scaranari, studentessa ARP del Master: Il Consulente in Arte professionista.

 

Federica è una studentessa ARP,

Master: Il consulente in arte professionista,

vincitrice del contest interno al percorso

d’apprendimento chiamato:

PAROLA ALLO STUDENTE.

Lo studente è chiamato a

trasmettere quello che impara

nella formula “esperto della materia“.